domenica 20 settembre 2015
sabato 5 settembre 2015
Vita Insieme 1º capitolo
L'Educazione del Lagotto Romagnolo
L'educazione del Lagotto secondo la mia esperienza si decide tutta nel primo anno di vita del cucciolo.
Se si lavora bene con il cucciolo nel primo anno di convivenza, gli anni a seguire saranno molto più facili, a parte magari qualche "sfida" all'autorità durante l'adolescenza ma se avremmo impostato delle buone e solide basi nel primo anno, tutto passerà con qualche richiamo all'ordine un po' più deciso del solito e nulla più.
Nel primo anno di convivenza con il cucciolo il rapporto che dovremmo costruire sarà quasi simbiotico, "dove vai tu vengo anch'io" "quello che fai tu lo faccio anch'io", solo così ci potrà essere quel processo di conoscenza reciproca dove noi impareremo a conoscere il linguaggio del cucciolo, sia sonoro che corporeo e dare un significato alle sue varie espressioni e reazioni alle esperienze e lo stesso potrà fare lui imparando il nostro linguaggio, dando un significato ai nostri gesti, imparando cosa vogliamo da lui e capire che facciamo parte dello stesso branco/famiglia.
I Lagotti conoscono il concetto di Noia e mentre da adulti (dopo i 3 anni) imparano a "gestirla" dormendo in attesa che gli si faccia sfogare le energie, da cuccioli non riescono assolutamente a sopportare l'idea di star fermi, loro voglio sentirsi utili e importanti 24 ore su 24, per cui se non saremo noi a trovargli un compito da svolgere, saranno ben lieti di trovarsi delle occupazioni per conto loro, e decidere magari che il letto o il divano sono da buttare e per agevolare le operazioni è necessario farli in pezzi piccoli piccoli, oppure che anche le scarpe/ciabatte lasciate fuori posto siano da buttare e che quindi bisogna ridurle in brandelli ed in genere farà la stessa fine qualsiasi oggetto che il cucciolo riterrà essere fuori posto, in disordine o "vecchio".
Si potrà ovviare a questa "mania del fare" del cucciolo tenendolo occupato con alcune attività alternative che potrà svolgere da "solo" tipo, la distruzione dei peluche, lo sgranocchiamento degli ossi (ginocchio di bovino o l'osso del prosciutto), la distruzione delle bottiglie di plastica, lo svuotamento del "Kong" o lo scavo di trincee in giardino, oppure attività che potrà svolgere insieme a noi quali, il "tira e molla", il lancio della pallina, i giochi di attivazione mentale o "problem solving", esercizi di obedience o agility oppure una lunga e soddisfacente passeggiata.
"Non si punisce a disastro compiuto."
Questo è un concetto molto importante da imparare, se tornando a casa scopriamo che il cucciolo ha distrutto qualcosa non possiamo punirlo, non capirebbe il perchè della punizione ed anzi gli faremo credere di essere dei pazzi isterici. Bisogna cercare di prevenire il più possibile che il cucciolo cada in errore o possa arrecare danno agli oggetti di casa, per ciò in nostra presenza cercheremmo sempre di tenerlo sott'occhio, intervenendo prontamente se noteremo che il cucciolo sta per dedicarsi a qualche attività pericolosa o non concessa, correggendolo con un deciso NO e spostando l'attenzione del cucciolo su un attività alternativa concessa ed ugualmente divertente rispetto alla quale stava per dedicarsi lui. Correggere il cucciolo con punizioni fisiche quando ancora va costruito il rapporto di fiducia è sbagliato e non fa altro che ritardare il processo di creazione del legame di fiducia e rispetto reciproco, qualche sgridata più severa può scappare certo, non lo metto in dubbio, ma se il cucciolo arriva al punto di farci scappare la pazienza i primi ad essere in torto siamo Noi e rimediare agli errori è sempre più lungo e complicato che prevenirli e serve il doppio del lavoro per far si che fra noi e il cucciolo si crei quel legame speciale che ci unirà per tutta la vita. Quando per qualsiasi motivo non possiamo dedicare tutta la nostra attenzione al cucciolo o non possiamo portarlo con noi, sarebbe bene studiare un luogo "a prova di cucciolo" in cui lui possa stare senza mettersi nei guai o fare danni, allo scopo possono andare bene un box in giardino, una stanza dedicata a lui in casa (magari con accesso al balcone per i bisogni) , il garage (messo in sicurezza) o la gabbia "Kennel", lasceremo il cucciolo con qualche gioco o osso in modo da tenersi impegnato e noi saremo liberi per qualche ora di dedicarci ad altro.
"Un cucciolo stanco è un cucciolo felice, ma alcuni cuccioli sembrano avere le batterie al litio". Per dire di aver soddisfatto tutti i bisogni del cucciolo e poterlo considerare stanco, dovremmo soddisfare sia il suo bisogno di stancarsi fisicamente che psicologicamente, per fare ciò potranno volerci minimo due/tre ore di passeggiata (in città, per i campi o nel bosco) al giorno con anche la possibilità di liberare il cucciolo in un area cani o in una classe di socializzazione di un centro cinofilo in modo che si sfochi giocando con gli altri cani o cuccioli pari taglia, aggiungeremo qualche esercizio di obedience, di agility, un po' di giochi di attivazione mentale, di "tira e molla", di ricerca dei tartufi (solo per gioco o per allenamento), di lancio della pallina ed infine la possibilità di distruggere qualche giocattolo e sgranocchiare degli ossi, in questo modo il nostro cucciolo dovrebbe essere "stanco e felice" a fine giornata.
------------Fine Prima Parte-----------
Seconda parte: la creazione del legame, l'insegnamento dei comandi, la conquista dell'obbedienza, la fiducia e il rispetto.....
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